Sara Invernizzi
Tra anfratti rocciosi, borghi di crinale e nuove conurbazioni della Val San Martino e di tutto l’arco orobico, mette a frutto le competenze maturate nel Corso di Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Bergamo. Cercando di “leggere” il territorio come se fosse un palinsesto, ricco di stratificazioni di narrazioni trae ispirazioni per nuove riscritture. Si è recentemente insediata in un vecchio essicatoio per le castagne, riadattato ad abitazione. Ha quindi messo radici nel cuore vivo delle selve della valle e dalla linfa naturale trae stimoli e le energie per proseguire indagini e ricerche sulla cultura materiale e immateriale del contesto geografico nel quale è inserita.
Al confine della realtà. Leggende e immaginario in Val San Martino
Un territorio tra il piano e il monte, che si dispiega tra paludi, altopiani, anfratti rocciosi, dove nel corso dei secoli si sono stratificate memorie e tradizioni. Tra le piccole contrade arroccate sui contrafforti carsici e la nuova città diffusa del fondovalle, si sentono ancora gli echi di vecchie storie, leggende e racconti, che oggi come un tempo affascinano e intrigano, nonostante la memoria sia in parte sommersa dalla cacofonia dell’era digitale. Si propone una “caccia alle leggende” tra monti e piani, ma anche fuori i confini della Val San Martino, perché le leggende uniscono non solo nelle stalle, ma parlano di un vivere comune, di un sentire condiviso, di paure e timori che caratterizzavano tutta la popolazione dell’arco alpino e non solo.