Oratorio di San Domenico

L’oratorio di San Domenico a Carenno è conosciuto anche come “la chiesina dei morti” e il motivo è presto spiegato: al suo interno si trova un particolarissimo ciclo di affreschi raffiguranti teschi e scheletri che rendono la chiesina un luogo carico di suggestione e di mistero.
La chiesetta è stata costruita nel secondo decennio del ‘700 in memoria delle vittime della cosiddetta “peste manzoniana” di quasi un secolo prima (1630), forse su un luogo di culto preesistente.

Si trova sulla sommità di una scalinata e all’interno presenta un’unica volte a botte ed un abside quadrangolare. L’aspetto più affascinante è rappresentato sicuramente dalle decorazioni alle pareti, realizzate con la tecnica del bianco di calce.

I soggetti principali sono scheletri a grandezza naturale, disposti in quattro “quadri”. In ciascuna nicchia dipinta si trovano due figure: quelle con il mantello verde sono le cinque Virtù cardinali Prudenza e Temperanza sulla parete destra, Giustizia e Fortezza sulla sinistra (distinguibili dagli oggetti che portano in mano) che accompagnano gli altri quattro scheletri che rappresentano invece i peccatori. Gli affreschi vogliono dunque ammonire i fedeli, ricordando loro la precarietà della vita terrena.

Si tratta di un ciclo assolutamente unico nel territorio della Val San Martino. Non si conosce chi sia stato l’autore delle pitture e nemmeno quando siano stati effettivamente realizzate.

  • Le vie della fede, Quaderno dell’Ecomuseo Val San Martino, 2010