Matteo Nicodemo
Si è laureato nel 2009 in Storia e Geografia d’Europa presso l’Università degli Studi di Verona. Questo corso di laurea gli ha fornito chiavi di lettura preziosissime che tutt’oggi orientano le sue attività didattiche, vista la sua professione di docente e quelle di studioso o cultore della materia presso l’Università degli Studi di Bergamo. Come autore di libri annovera i seguenti: “Il piccolo Isaia e la fatica di crescere” (Silele Editore, 2013); “A seconda di come volgo lo sguardo”, con Massimo Acciai (PoetiKanten Edizioni, 2015) e “Venezia quasi teatrale” (Biblioteca Gavazzeni, Comune di Bergamo, 2015). Ognuna di queste pubblicazioni è stata accompagnata da una attività di narrazione che lo ha visto via via crescere anche come attore protagonista di vari spettacoli di diversissimo genere per varie compagnie.
Val San Martino una passeggiata inaspettata ed entusiasmante
Indagare un paesaggio significa anzitutto percorrerlo con le proprie gambe. E non basta vedere il paesaggio bensì bisogna mettere in gioco i cinque sensi e, tra questi, il gusto che, oggi come non mai, è divenuto sostanziale laddove, a partire dai marchi territoriali, sembra sostenere che la qualità di un prodotto scaturisca dalla sua origine geografica. Del resto, nulla come le modalità di produzione del cibo sono strutturate e stratificate nel territorio, nella storia e nella geografia locale. Passeggiare in Val San Martino alla ricerca del suo paesaggio del gusto significa perciò scoprire luoghi e prodotti straordinari e preziosi in cui si ritrovano sapori che racchiudono diversità preziose che in pochissimo tempo possono portarci dal gustosissimo pesce di fiume alla cucina di montagna. Il tutto a una bassissima distanza chilometrica: cosa tutt’altro che scontata e molto rara.