Nesolio è un piccolo borgo del Comune di Erve a 695 metri sul livello del mare. È un esempio dell’architettura rurale tradizionale della Val Sal Martino: le case, i fienili e le stalle si sviluppano tra stretti vicoli che si uniscono nella piccola piazzetta (posta nella parte più alta) e sono realizzate con pietra locale per le murature, legno di ciliegio e castagno per le coperture lignee e le strutture, lastre per tetti. Una memoria manoscritta del XIX secolo, conservata presso l’Archivio Parrocchiale, fa cenno alla tradizione per cui una prima presenza umana a Nesolio risalirebbe addirittura all’epoca franca, mentre alcune indagini condotte sulle murature hanno dimostrato che la sua porzione più antica sarebbe da ricondurre al XIV secolo. Si ritiene per questo che fosse stato il centro originario della Val D’Erve, collegato con una mulattiera anche all’antica frazione di Torre.
La battitura delle castagne
Tutto intorno all’abitato si trovava un articolato sistema di appezzamenti di terreno per coltivazioni o prati, Verso valle il terreno è più ripido e dunque veniva sfruttato a prato o per alcuni orti. A monte è invece meno scosceso e vennero realizzati anche dei terrazzamenti sia con scarpate inerbate che con muri a secco. Oggi Nesolio deve fare i conti con l’abbandono e lo spopolamento. All’inizio del XX secolo in queste poche case arroccate sul versante della montagna vivevano centosettanta persone e fino alla metà degli anni ’50 erano ben diciassette le famiglie residenti. L’arrivo della modernità ha portato con sé anche la fine di Nesolio: attualmente vi abitano solo Roberto con la moglie Stella, diventati i custodi di un angolo di Val San Martino dove si respira e si tocca con mano la vita frugale e spartana delle popolazioni contadine.
- GALLANDRA M., Ambiente Val d’Erve. Il custode dei castagni, in “ Mensile di natura, culura e turismo“, Bergamo, novembre 2007, pp. 72 sgg.
- BROGIOLO G.P., Rilievi, analisi stratigrafica del centro storico di Nesolio (Erve): relazione, Padova 2003.