Giovanna Virgilio
Si è laureata in Lettere Moderne e ha conseguito il Diploma di Specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università Cattolica di Milano, dove svolge attività di docenza dal 1995. Si occupa principalmente di arte lombarda tra il XV e il XVIII secolo. In questo ambito ha realizzato, in aggiunta a saggi e ad articoli apparsi su riviste specialistiche, monografie su alcuni complessi monumentali del territorio. Nel corso delle indagini condotte per queste pubblicazioni ha maturato l’interesse per le aree di confine, quale appunto si configura la Val San Martino, veri e propri “ponti” e luoghi di interscambio non solo in senso geografico, ma anche artistico e culturale.
Sulle tracce dei pittori di ambito comasco in Val San Martino tra il XV e il XVII secolo. Il caso di Calolziocorte
Il saggio costituisce una ricognizione in tre chiese di Calolziocorte alla scoperta delle principali opere d’arte che furono realizzate da maestri di formazione e/o provenienza comasca e ticinese: il Santuario di Santa Maria del Lavello, la chiesa arcipresbiterale di San Martino Vescovo in Calolzio e la chiesa parrocchiale di San Lorenzo Nuovo a Rossino, Ciò con lo scopo di mettere in luce le dinamiche connesse al rapporto tra committenti e artisti e di avviare un’indagine che possa spiegare, almeno in parte, le ragioni di queste presenze.